sabato 30 luglio 2011
In tempi di crisi ecomonica e di posti di lavoro...c'è chi si INVENTA UN NUOVO MESTIERE!!!!Complimenti!!!!
la storia
Il lavoro da favola di Anastasio:
è l'addetto alla tintarella
Un 17enne è pagato per controllare l'abbronzatura delle ospiti di un hotel di lusso di New York
MILANO - Un buffetto sulla spalla o, meglio, un sms. Sono questi i segnali che Harrison Anastasio usa per avvertire le sue "clienti". «Abbronzatura perfetta, è l'ora di voltarsi». Già, perché il 17enne Anastasio fa un lavoro assai singolare. La sua attività principale è quella di bagnino nella piscina sul tetto del James New York Hotel, uno dei più chic hotel della trendissima Soho. Gli tocca quindi distribuire e rimettere in ordine i lettini. Ma, all'occorrenza, il giovanissimo si trasforma in un addetto della tintarella: lo pagano 15 dollari l'ora per segnalare alle bagnanti che desiderano una abbronzatura regolare quando arriva il momento di girarsi per evitare di scottarsi o per non dimenticare angoli nascosti del corpo. È qui che partono il buffetto o l'sms.
RAGAZZO FORTUNATO... - Il Wall Street Journal non ha dubbi. Il 17enne è un ragazzo fortunato che svolge «il miglior lavoro estivo di Nyc: il concierge dell'abbronzatura». Fortuna o no, non si può certo dire che l'attività di Anastasio non sia originale, che non regga il confronto con i rigattieri sul web e con gli organizzatori di feste da ballo a bordo delle limousine stretch.
...E SERISSIMO - Tornando al 17enne, la maggior parte delle bagnanti opta per l'avviso via sms (tecnica meno invasiva del buffetto). Lui invia un messaggino ogni venti o trenta minuti, a seconda del caldo e dell'intensità del sole, con ogni volta lo stesso testo: «giratevi». Contrariamente a quanto gli suggeriscono gli amici, Anastasio è serissimo e non intende approfittare della situazione, ora che possiede il numero dei cellulari di ricche e famose, tra cui star di Hollywood di passaggio a New York. Il giovane non ha mai richiamato nessuno, e non intende cedere i numeri a nessuno, a nessun prezzo. Un solo rammarico: non riceve mai una risposta agli sms, al massimo, le bagnanti gli fanno un pollice in su in segno di apprezzamento.
Tratto dal Corriere della sera on line del 30 Luglio 2011.
TANTISSIMI ( 2.935) i nostri connazionali...nelle patrie galere del mondo....AUGURI A TUTTI!!!!
2.935 italiani in carcere all'estero. Record in Germania
I dati della Farnesina segnalano che nostri concittadini sono detenuti in attesa di giudizio o condannati, in tutto il mondo. Mentre le interrogazioni parlamentari lanciano l'allarme sul mancato rispetto, in alcuni casi, dei loro diritti umani
Duemilanovecentotrentacinque. Tanti sono i cittadini italiani detenuti all’estero. Più di due terzi sono in carcere in attesa di giudizio. Trentuno devono essere estradati in Italia. Gli altri affrontano le difficoltà di un processo in un Paese straniero, magari in una lingua che non conoscono, a migliaia di chilometri da casa.
Il caso di Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni condannati all’ergastolo la scorsa settimana a Varanasi, in India, per l’omicidio dell’amico Francesco Montis, riaccende i fari su una realtà che coinvolge quasi tremila italiani. L’ultima fotografia, è stata scattata dall’annuario statistico del ministero degli Affari esteri, per l’anno 2010.
Emerge così che sono 681 i nostri connazionali condannati all’estero, 2.223 attendono il giudizio, 2.935 in totale sono detenuti. Un terzo di questi, in Germania. Paese che ospita dietro le sbarre ben 1.168 italiani. Seguito, tra gli Stati europei, da Spagna (488), Francia (214), Belgio (195) e Svizzera (79).
E se l’Europa supera di gran lunga gli altri continenti, con ben 2.360 detenuti di nazionalità italiana, l’America non è da meno, avendo arrestato 426 connazionali e già condannato più della metà: 214. Oltreoceano il record lo detiene il Venezuela (76), seguito da Perù (69), Usa (66) e Brasile (64). Mentre tra le carceri di Asia e Oceania, dove ci sono 70 italiani, le più affollate sono quelle australiane (30), seguite dalle indiane (11) e thailandesi (8). Ma ci sono 5 cittadini del nostro Paese anche nei penitenziari della Repubblica popolare cinese.
Infine, 67 italiani sono detenuti tra Mediterraneo e Medio Oriente: 31 in Marocco, 15 negli Emirati Arabi, ma uno anche in Israele, in Siria e pure in Iraq. Mentre per l’Africa sub-sahariana sono in tutto 12, di cui la metà in Sud Africa e Kenia e per il resto uno in Camerun, due in Etiopia, uno in Ghana, uno in Congo e uno in Sudan.
Ma la contabilità da sola non dice tutto. E alcune delle storie che assurgono agli onori della cronaca, testimoniano le difficoltà di misurarsi con la giustizia di un Paese straniero. L’associazione “Prigionieri del silenzio” è nata nel 2008 dai parenti di due uomini sotto processo all'estero: Simone Righi, arrestato in Spagna dopo aver partecipato a una manifestazione animalista, e di Carlo Parlanti, condannato in primo grado a 9 anni in California con l’accusa di sequestro di persona, violenza sessuale e domestica nei confronti della sua ex convivente, “nonostante – afferma l’associazione – la mancanza di elementi accusatori credibili, l’inattendibilità della presunta vittima e la presentazione di evidenti prove della sua innocenza”. E poi ci sono vicende come quella di Daniele Franceschi, morto in cella a Grasse (Francia), sulle cause del cui decesso la madre chiede chiarezza.
Più in generale, scrive in un’interrogazione parlamentare il senatore di Io Sud Salvo Fleres, “spesso i detenuti italiani all’estero vengono sottoposti a condizioni di vita lesive dei più elementari diritti dell’uomo e sovente non ricevono cure mediche adeguate, né un’appropriata difesa legale”.
“Una delle situazioni peggiori – afferma in un’interrogazione la deputata radicale Rita Bernardini – riguarda i nostri connazionali detenuti in India, Paese che non ha sottoscritto nessun trattato bilaterale con l’Italia” e dove “7.468 detenuti sono morti in carcere tra il 2002 e il 2007 (quattro al giorno)” e sono “inoltre praticate torture diffuse”.
Il tre maggio in risposta a un’altra interrogazione della deputata radicale Elisabetta Zamparutti, il ministero degli Esteri ha fatto sapere che attualmente “i detenuti italiani in India sono 11: cinque per droga, tre per omicidio, uno per immigrazione clandestina e due per altri reati”. “Il ministero, in raccordo con l’Ambasciata a New Delhi e con gli uffici consolari in India – ha sottolineato il sottosegretario Alfredo Mantica – presta particolare attenzione alla situazione dei nostri connazionali detenuti nelle carceri indiane, così come in quelle degli altri Paesi, effettuando visite consolari e garantendo l’assistenza necessaria”.
Tratto dal TG24.SKY.TV.it del 30 Luglio 2011.
martedì 26 luglio 2011
Antonello Venditti: con UNICA, sono 20!
NUOVO DISCO
Venditti: dimentico mia madre
e con «Unica» rivaluto le donne
«Sogno una città dove si possano pregare Dio e Allah». Un anno e mezzo in sala d'incisione, poi la tournée
ROMA - Ecco, dalla voce di Antonello Venditti, i temi che hanno contribuito a creare «Unica», il nuovo album del cantautore romano, il ventesimo, che uscirà il 29 novembre a quattro anni dal precedente «Dalla pelle al cuore». E «Unica» è anche l'operazione legata al disco e al tour nei palasport.
Questi gli ingredienti dell'atteso disco: «Preghiera, speranza, vita, libertà, felicità, passione, musica, poesia, giustizia, canzone, voce, cultura, fede, diversità, unità, Roma, forza, esperienza». Una promettente macedonia. Per aiutare a capire, l'artista ha fatto vedere la copertina (un triangolo con sole che filtra attraverso le nubi), che ha qualcosa di massonico da un lato, ma evoca anche le copertine di certi libri di catechismo. Poi ha fatto ascoltare in anteprima 3 delle 9 canzoni che comporranno l'album, vale a dire «Unica», che sarà anche il singolo di lancio nelle radio dai primi di novembre, «Allora canta» e «Oltre il confine».
LA MADRE - La prima è una canzone sentimentale, su un amore finito («quelli in atto raramente mi ispirano, la mia musa è necessariamente una ex»). Molto vendittesca, ma con l'enfasi rock e le chitarre in salsa Springsteen. In un libro-confessione abbastanza duro, uscito due anni fa, Venditti ha messo a nudo il complesso rapporto con la madre. «Comincio a uscire dall'influenza di questa donna che mi aveva trasmesso una grossa sfiducia nel mondo femminile e sto trovando una nuova lucidità creativa con una netta rivalutazione delle donne». La seconda canzone, «Allora canta», ha un giro armonico geniale e racconta di due amici che si confidano problemi personali: se manca il lavoro non si è più liberi, se non ci sono prospettive anche l'amore ne risente. «Oltre il confine» vagheggia una nuova città ideale composta da nuove persone dove si pregherà Dio e Allah. Il messaggio? «Vorrei che chi sbarca a Lampedusa si sentisse sicuro. Non puoi sbarcare se non c'è una mano che ti prende. Se non ti senti sicuro non vai da nessuna parte».
UN ANNO E MEZZO DI LAVORO - Venditti è in sala da un anno e mezzo col fido produttore Sandro Colombini. Un tempo lunghissimo. «Io ci metto passione. Devo mescolare la creazione del disco col quotidiano fatto di mangiare, dormire, piangere, ridere, fare l'amore. Non mi interessa Facebook dove operano nove falsi Venditti: io vado in giro, sono stato sul tetto della facoltà di architettura, ho conosciuto giovani meravigliosi. Già. I giovani. Vedere i loro sorrisi consola. Sono fantastici. Le loro occupazioni del 2010 ci hanno dimostrato che sono colti, intelligenti e consapevoli. Non sono per niente appiattiti sulle mode. Io porterei l'età del voto a 16 anni».
IL TOUR NEL 2012 - Il tour comincerà dal Palalottomatica di Roma l'8 marzo (compleanno di Venditti). «Unica» verrà venduto anche con una procedura di prenotazione con un pacchetto che comprende: disco edizione deluxe (in anticipo rispetto ai negozi), biglietto per un posto nel primo settore allo stadio, posteggio, accoglienza dedicata, cartolina autografata di Venditti e libero accesso alle prove.
Tratto dal Corrire della sera on line del 26 Luglio 2011
venerdì 22 luglio 2011
AUGURI di pronta guarigione al BLASCO!!!!!
Nella clinica privata sui colli
Vasco ricoverato a Villalba
«È dolorante, ma sta bene»
L'amico Gianni Gitti ha fatto visita al rocker, ricoverato da lunedì pomeriggio: «È importante fare tutto gli esami». Arrivata anche la compagna Laura Schmidt
BOLOGNA - «Vasco è dolorante ma l'ho visto bene». Parla Gianni Gitti, amico storico del rocker di Zocca, che stamattina gli ha già fatto visita a Villalba, la clinica privata sui colli di Bologna dove il Blasco è ricoverato da lunedì pomeriggio. Attorno alle 11,20 è arrivata anche la storica compagna, Laura Schmidt, che ha dribblato i giornalisti con aria seccata: entrata dalla porta, è andata dritta in ascensore, per raggiungere la camera di Vasco che si trova in un'ala riservata della struttura. E verso mezzogiorno si fa vedere anche il primo fan: si chiama Christian e ha un tatuaggio del Blasco su una gamba.
I DOLORI - Sullo stato di salute di Vasco, è riserbo assoluto. Ieri la sua portavoce, Tania Sachs, ha smentito le voci più allarmanti (che parlavano addirittura di coma farmacologico) e ha parlato di «controlli radiologici» per capire a cosa siano dovuti i dolori che da qualche settimana perseguitano Vasco. Si è parlato di una sospetta frattura a una costola. Il rocker, però, è a Villalba già da qualche giorno. «È importante fare tutti gli esami», dice anche l'amico Gitti. Che comunque tranquillizza: «Vasco è dolorante ma l'ho visto bene».
NELLA CLINICA - Fuori dalla clinica, intanto, è già pieno di giornalisti. E proprio stamattina a Villalba è arrivato anche Maurizio Cevenini, a bordo della sua nuova macchina elettrica, «per fare alcuni controlli», ha detto. Anche lui, consigliere regionale e comunale recordman di preferenze (oltre che di matrimoni celebrati), fu ricoverato nella stessa clinica, nell'ottobre scorso, in seguito a un'ischemia transitoria: fu dopo quell'episodio che il «Cev», allora candidato a sindaco di Bologna per il Pd, decise - non senza commozione - di rinunciare alla corsa.
FAN - Arriva anche il primo fan. Christian ha addirittura un tatuaggio del Blasco su una gamba: «È da trent'anni - dice - che cerco di farmi una foto con lui e non ci sono mai riuscito». Ci ritenta ora, fuori da Villalba. Stare davanti alla clinica, poi, glo fa stare più tranquillo: «Ero preoccupatissimo - racconta - anche se è da vent'anni che si dice Vasco sta male e invece è sempre qui».
Pierpaolo Velonà
Tratto dal Corriere della sera on line del 22 Luglio 2011.
mercoledì 20 luglio 2011
Nozze gay a New York: sorteggio a mezzo lotteria.....ma siamo in America o sulla Luna??????
NEW YORK - dal 24 si potranno celebrare le unioni omosessuali
Prima domenica per le nozze omosex:
chi si sposa sarà deciso tramite lotteria
Lunga la lista d'attesa (2600 richieste), solo le coppie vincitrici avranno il diritto di celebrare il matrimonio
MILANO - Una lotteria per scegliere chi saranno i primi gay a sposarsi nella Grande Mela. Il mese scorso lo Stato di New York ha legalizzato i matrimoni omosessuali e domenica prossima sarà il primo giorno in cui si potranno celebrare le unioni gay. Per evitare confusioni e ritardi e per far fronte alle numerosissime richieste di matrimonio arrivate in Comune, Michael Bloomberg, sindaco della città che non dorme mai, ha trovato un singolare ed efficace espediente: chi vuole salire all'altare il prossimo 24 luglio dovrà partecipare a un sorteggio e solo le coppie vincitrici avranno il diritto di sposarsi nei cinque distretti di New York.
NESSUNA DISCRIMINAZIONE - La scelta di porre un tetto ai matrimoni è apparsa necessaria. Per domenica prossima sono state presentate oltre 2600 richieste di nozze (ben 1728 sono state redatte da coppie gay) e probabilmente se si fossero celebrate tutte le unioni si sarebbero create lunghe attese e insopportabili ritardi. I funzionari comunali giurano che non vi saranno discriminazioni. Al sorteggio parteciperanno sia le coppie etero sia quelle omosessuali e tutti i futuri sposi potranno iscriversi alla lotteria su Internet entro giovedì. Alla fine saranno 764 le coppie vincitrici che saranno avvertite per telefono due giorni prima delle nozze. Le coppie sfortunate potranno ritentare la sorte la settimana successiva quando gli uffici dei funzionari comunali rimarranno aperti in via straordinaria per due ore ogni giorno in modo da poter celebrare nuovi matrimoni.
SCONTENTI - «L'ultima cosa che vogliamo è che ci siano coppie che aspettino ore e ore - ha dichiarato il sindaco Bloomberg al New York Times - Non vogliamo rovinare il giorno più bello della loro vita». Secondo i calcoli dei funzionari comunali domenica prossima almeno 400 coppie si sposeranno nel distretto di Manhattan, 112 in quelli di Brooklyn e del Queens, 98 nel Bronx e 42 a Staten Island. L'idea della lotteria ha diviso i newyorkesi. C'è chi è d'accordo con il sindaco Bloomberg e definisce il sorteggio «il modo più giusto per evitare confusione e attese», tuttavia non mancano gli scontenti. Tra questi la quarantanovenne Maria Romagnuolo che domenica dovrebbe unirsi in matrimonio con Wendy Bloom-Romagnuolo, sua partner da ben 21 anni. Maria dichiara al Nyt che «la lotteria è una sciocchezza» e che per evitare disagi basterebbe far lavorare i funzionari pubblici tutta la giornata: «Lo devi fare - dichiara con fermezza la quarantanovenne - Abbiamo già aspettato abbastanza. Adesso tocca a noi essere felici».
Francesco Tortora
Tratto dal Corriere on line del 20 Luglio 2011.
venerdì 15 luglio 2011
Juve 2011 - 2012 : che inzio di mmmerda!!!!!!!!!!!!!!! VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!!!
Juve, follia ultrà in ritiro: un accoltellato.
A Bardonecchia sono entrate in contatto due gruppi di ultrà della Juventus, una trentina di persone in tutto. Tra brevi scontri e lancio di fumogeni, anche un ferito subito trasportato in ospedale. La situazione ora si è normalizzata.
Un giovane ferito a coltellate è il bilancio degli scontri avvenuti tra due gruppi di ultra' della Juventus di fronte al 'Summer Village' di Bardonecchia che ospita la squadra bianconera in ritiro. In tutto si sono affrontati una trentina di ultrà a volto coperto.
Durante i brevi scontri si è verificato anche il lancio di fumogeni da parte di una delle fazioni ed e' partita anche qualche bottiglia. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbero venuti a contatto due gruppi di diversa denominazione: fulmineo il parapiglia e la fuga di alcuni elementi. E proprio in questo momento che è stato accoltellato il tifoso, subito trasportato in ospedale con un'ambulanza.
Dopo il pronto intervento di polizia e carabinieri, tutto e' tornato tranquillo in pochi minuti, ma nella confusione è stata urtata e fatta cadere una donna con passeggino, senza pero' conseguenze.
Tratto da sport.Sky.it del 15 Luglio 2011.
giovedì 14 luglio 2011
Aereo della famiglia reale Thai sottosequestro per i debiti: ogni mondo è paese......
SEVERITA' germanica
La Thailandia non paga un debito
Sequestrato l'aereo del principe
Trenta milioni reclamati da una ditta tedesca
MILANO - Il principe thailandese resta a terra: Maha Vajiralongkorn, 58 anni, erede naturale e unico figlio di re Bhumibol Adulyadej - il regnante più longevo del pianeta - non può risalire a bordo del suo Boeing 737 e ripartire alla volta di Bangkok. All’aeroporto di Monaco di Baviera l’ufficiale giudiziario ha infatti pignorato l’apparecchio della Royal Thai Air Force su cui vola l’eccentrico sovrano a causa di un debito non saldato oltre vent’anni fa.
SIGILLI AL BOEING DEL PRINCIPE - Le autorità tedesche hanno spiegato che il governo thailandese si è rifiutato di pagare un debito di 30 milioni di euro a una ditta di costruzioni della Germania, il gruppo Walter Bau, nel frattempo insolvente. L'apposizione dei sigilli sull’apparecchio del principe rappresenta l'ultima ratio, ha sottolineato al Financial Times Deutschland Werner Schneider, il curatore fallimentare della società tedesca. Il Boeing 737 si trova fermo da martedì su una pista dello scalo bavarese. «Siamo molto preoccupati per quanto è accaduto», ha detto Thani Thingphakdi, portavoce del ministero degli Esteri di Bangkok. «Ci deve essere stato un malinteso - ha continuato Thingphakdi - le autorità ritengono che l'aereo sia di proprietà del governo thailandese, ma in realtà appartiene a sua altezza reale il principe ereditario. Ci auguriamo che la questione possa essere risolta nel più breve tempo possibile».
IL CONTO NON PAGATO - La società per azioni Walter Bau AG è stata una delle più grandi imprese edili tedesche con circa 10.000 dipendenti. Una storia centenaria che si è conclusa nel 2005, anno nel quale è stato dichiarato lo stato di insolvenza. Nel anni ‘90 Walter Bau aveva creato una joint venture con lo Stato thailandese per la costruzione di un’ autostrada tra la capitale e l’aeroporto Don Muang. Tuttavia, durante l’esecuzione dei lavori del «Tollway Project» erano sorte controversie sull’ammontare del pedaggio. Per Walter Bau erano stati violati palesemente i contratti precedentemente firmati. Nel 2009, infine, un tribunale internazionale a Ginevra aveva fissato in circa 30 milioni di euro l’ammontare della compensazione a favore della società tedesca. Il governo tailandese si è sempre rifiutato di pagare.
IMPOPOLARE E STRAVAGANTE - Maha Vajiralongkorn è una delle figure meno amate in tutta la Tailandia ed è considerato tra i piú eccentrici nel Paese. In passato è salito agli onori delle cronache per aver concesso un rango speciale al suo barboncino Fu Fu che, talvolta, siede a tavola tra gli invitati durante i galà di palazzo. Il principe ereditario ha trascorso almeno sette degli ultimi dodici mesi in un hotel di lusso a Monaco di Baviera. Viaggia con un seguito di 40 fra dignitari, amici e servitori. Il più delle volte è lo stesso principe che si mette ai comandi del Boeing 737-400, un velivolo con almeno 16 anni di servizio. Recentemente è volato a Dresda per fare visita ad uno stabilimento per la produzione di porcellane.
Elmar Burchia
Tratto dal Corriere on line del 14 Luglio 2011
lunedì 4 luglio 2011
SAHD ossia stay at home dad: parliamone......
La donna più potente della City
ha 9 figli ed è moglie di un SAHD
(stay at home dad)
Tags: amministratore delegato, carriera, conciliazione lavoro tempo libero, divisione dei compiti, madri, padri, quote, ruoli, uomini casalinghi
La donna di successo che è anche madre ha bisogno di un marito casalingo; un compagno che si occupi dei figli, che mandi avanti la casa, che abbia sotto controllo i compiti così come le lezioni di karaté e di pianoforte. La tesi arriva da un’esperta: Helena Morrissey, amministratore delegato del gruppo d’investimento Newton. Quella che è considerata la donna più potente della City gestisce un fondo di circa 50 miliardi di sterline e 400 dipendenti. Ogni sera alle 18.00 stacca e corre a casa dai nove figli.
”L’idea che una donna possa avere una famiglia, un gruppo di amici e allo stesso tempo un lavoro duro e impegnativo quando anche il marito lavora a tempo pieno è, se non impossibile, poco realistica’’, ha sottolineato Morrissey al Sunday Times.
”Qualcosa alla fine cede. Abbiamo bisogno di un nuovo modo di pensare e di vedere le cose. Forse al momento c’è un po’ di negatività attorno alla figura di un uomo che lascia il lavoro per occuparsi dei figli, ma sicuramente aiuterebbe a spianare la strada per le donne’’.
La sua strada è libera dai tempi in cui aspettava il quarto figlio. Il marito Richard, allora, faceva il giornalista. Insieme hanno deciso che sarebbe stato lui a rinunciare al lavoro e a rimanere a casa.
”E’ una parte importante dell’equazione’’, ha precisato Morrissey. ”E’ difficile per due genitori che lavorano a tempo pieno tirare su figli felici ed equilibrati’’.
Il signor Morrissey, oltre che a fare il casalingo (con tata, chiaramente), nell’arco degli anni ha messo la laurea in legge presa all’università di Cambridge nel cassetto e studiato filosofia buddhista, adesso fa lezioni di meditazione. I bambini? Hanno dai due ai 19 anni, il più grande è in collegio (a Eton), l’anno prossimo andrà all’università.
Nel mondo anglosassone la figura del marito casalingo – house husband, or SAHD, stay at home dad – è sempre più comune. Sarebbero oltre 200.000 gli uomini con figli che, per scelta o circostanze, sono a casa a a rifare i letti, a preparare la cena e prendersi cura della famiglia. L’incidenza sale nell’ambiente della finanza e del business. A un summit di donne di successo organizzato l’anno scorso dalla rivista Fortune un terzo delle partecipanti aveva un marito a casa. Per Lucy Kellaway, editorialista del Financial Times, si tratta di un fenomeno accertato.
”Se la donna di successo oggi non arriva ai massimi livelli – ha scritto – è perché viene ostacolata non sul lavoro quanto a casa: vuol dire che ha sposato un uomo che mette la sua carriera prima di quella della moglie’’.
Kellaway ha scavato nel menage privato delle 50 donne di maggior successo al mondo e trovato dati interessanti. Quasi tutte hanno figli, ma nessuna sembra aver sposato un uomo alpha, ovvero professionalmente aggressivo e ambizioso.
”Indra Nooyi, amministratore delegato di Pepsi, ha un marito che si è messo in proprio per seguire la moglie e prendersi cura dei figli, idem Irene Rosenfeld, alla guida di Kraft, idem Ursula Burns, di Xerox’’.
Per Morrissey la questione dell’equilibrio familiare e della divisione delle mansioni domestiche è particolarmente importante: il suo nuovo obiettivo, infatti, tocca tutte le donne professioniste.
L’anno scorso ha fondato il 30% Club, un gruppo che mira, entro il 2015, a portare più donne nel consiglio d’amministrazione delle maggiori aziende del Regno Unito. Oggi solo il 12.5% dei dirigenti sono donne. In quattro anni Morrissey vuole portare il totale al 30%.
”Come mai sono così poche le donne ai vertici?”, si è chiesta. ”Per tutto l’iter accademico hanno gli stessi voti degli uomini, cosa succede dopo, non posso credere che si perdano a 30 anni. Abbiamo la tecnologia per permettere alla gente di lavorare da casa e part-time. Tutte le ricerche realizzate in questo campo traggono le stesse onclusioni: le società che si avvalgono delle donne ottengono risultati migliori’’.
Tratto dal Corriere della sera on line del 04 Luglio 2011.
domenica 3 luglio 2011
Elezioni fatte in Thailandia: vince l'opposizione!!!AUGURI di BUON governo!!!!!
Alle urne 47 milioni di persone. Il partito anti-governativo era dato per favorito
Thailandia, il ritorno dei Shinawatra
Yingluck, sorella dell'ex primo ministro deposto da un colpo di Stato, vince alla guida dell'opposizione
MILANO - Sono 47 milioni i tailandesi chiamati oggi alle urne per le elezioni legislative che vedono di fronte il Partito Democratico del premier Abhisit Vejjajiva e il Puea Thai diretto da Yingluck Shinawatra, sorella dell'ex primo ministro Thaksin Shinawatra, rovesciato nel 2006 da un golpe militare. Le urne si sono aperte alle 8 del mattino ora locale, le 3 di questa notte in Italia, e si sono chiuse attorno alle 15 (le 10 in Italia).
GLI EXIT POLL - I primi exit poll in Thailandia attribuiscono un enorme vantaggio al partito di opposizione Puea Thai e della sua candidata Yingluck Shinawatra, sorella dell'ex premier Thaksin. Al Puea Thai vengono attribuiti tra i 290 e i 320 seggi su 500, mentre i Democratici del premier Abhisit Vejjajiva si fermerebbero tra i 130 e i 150 seggi. Se la situazione fosse confermata anche dai dati reali, il Puea avrebbe conquistato la maggioranza assoluta dei seggi
IL CASO THAKSIN - Proprio la figura di Thaksin è stata il tema dominante della campagna elettorale: l'elite vicina alla monarchia - che lo ritiene una minaccia per la corona e che sostiene apertamente Vejjajiva - non intende permetterne il ritorno in patria, mentre il Puea ha in mente un'amnistia che consenta all'ex magnate delle telecomunicazioni di poter rientrare in prima persona sulla scena politica. Thaksin è stato infatti condannato a due anni di carcere per reati finanziari, mentre la metà del suo patrimonio è stato sequestrato; inoltre, è accusato di terrorismo per il suo sostegno alle rivolte scoppiate nella primavera del 2010, costate la vita ad almeno 90 persone.
LE INCOGNITE - Tuttavia, secondo gli analisti, è difficile che il Puea possa assumere il potere e soprattutto mantenerlo, in un paese che dal 1932 a oggi ha conosciuto 18 colpi di Stato più o meno riusciti e in cui il comandante delle forze armate ha invitato gli elettori a votare per le «persone giuste», ovvero il partito di governo. Ma la maggioranza schiacciante che gli exit poll attribuiscono allo schieramento della Shinawatra potrebbe ora far decadere questo scenario pessimistico.
Tratto dal Corriere della Sera on line 03 Luglio 2011.
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