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giovedì 9 settembre 2010

Tempi di crisi: ben vengano le nuove idee....



Il fenomeno

Strip bar di giorno, i clienti
mangiano sulle donne vassoio

Vicenza, l’ultima trovata di un gestore: «La notte si sta svuotando, servivano idee nuove. Ma qualche femminista mi ha già telefonato arrabbiata»


VICENZA— Jennipher sorride. Reazione alla mano di un trentenne che solleva una patatina dal suo ombelico. Un po’ di solletico, uno dei problemi dell’essere una «ragazza vassoio». Ruggero Piazzon, uno dei titolari del «Diverso strip bar» di Vicenza, la chiama così. E, per allontanare le critiche, premette subito: «Non è costretta, è consenziente e pagata». Ma non è tutto. All’ungherese di 23 anni che da qualche sera passa un’oretta distesa sopra un tavolo del locale di lap dance infarcita di tramezzini e patatine, l’attività piace (o almeno così dice). L’ha pure ribadito alla famiglia e agli amici. A vestirla sono degli stuzzichini da aperitivo e una foglia al posto del tanga. Sotto la testa un cuscino e ai piedi un paio di zeppe. Tolto qualche mini tramezzino spunta il seno e lei, indifferente, continua a guardarsi intorno, sorridere e aspettare di essere «mangiata ».

Oltre al solletico, il suo lavoro ha un altro neo: «A volte fa un po’ freddo». «La ragazza vassoio» è così: una fanciulla che, pagata, si presta a fare da appoggio al cibo offerto ai clienti di un locale sexy circondata da colleghe che si esibiscono intorno al palo. Una moda giapponese, sbarcata in America e in Europa ma finora mai entrata in Veneto, tanto meno a Vicenza, piccola capitale dei locali notturni del Nordest. E proprio nella città che pullula di lap dance (ma che qualcuno chiama ancora sagrestia d’Italia) sbarca il «body food», un vassoio fatto di pelle e ossa servito a uomini di tutte le età che entrano al «Diverso strip bar» per vedere bellezze dell’Est senza abiti. E, molto prima che cali la notte sulla prima periferia. In galleria Crispi, infatti, lo spettacolo comincia alle 17.30 e finisce poco prima dell’alba. Chi esce dall’ufficio prima di cena può fare un salto al night-pomeridiano e farsi un aperitivo «stuzzicante », come spiega Piazzon. «La notte si sta spegnendo - aggiunge - nel Vicentino ci sono moltissimi locali ma non offrono niente di nuovo. Io tra le varie esibizioni ho inserito anche il body food, dalle 19 alle 21». L’idea gli gironzolava in testa da quando aveva visto un film giapponese in cui alcuni mafiosi banchettavano sopra il ventre di una donna orientale.

E’ passato qualche anno, Piazzon ha girato svariati locali e poi a maggio ha aperto il suo «Diverso». «E’ tutto in regola», tiene a precisare. Dal primo settembre ha introdotto la novità del vassoio, ha distribuito volantini in giro e qualcuno ha già cominciato a protestare. «Sono stato chiamata da una femminista - racconta - per la frase "ragazza vassoio" scritta nel depliant pubblicitario. Ho fatto mettere quelle due parole per far capire di cosa si parla, mica tutti sanno cos’è il body food». Qualche perplessità la muove anche Fabio Facchini, socio di due delle discoteche più frequentate di Vicenza, il Victory e Villa Bonin: «Il divertimento è fatto di altro, di emozioni e socializzazione. Mi sembra una trovata pubblicitaria per riuscire a sbarcare il lunario ». Agli habitué del locale la novità dal sapore orientale, però, sembra piacere. La voce si è sparsa e c’è chi vorrebbe prenotare la ragazza per feste private, sempre nel bar. «Per compleanni o per un addio al celibato, ho già cominciato». Ecco che la «ragazza vassoio» alla vicentina potrebbe soppiantare la più classica giovincella che esce dalla torta, come ultima consolazione del promesso sposo. «Il cliente mi fa sapere che cibo vuole e noi prepariamo», sottolinea il socio del "Diverso". Inizialmente sembra esserci un po’ di timidezza tra i commensali. C’è chi si chiede «ma posso prendere il tramezzino che è sopra la pancia?». Altri vanno diretti verso il cuore (nel senso letterale). Piano piano il vassoio si svuota e arriva una cameriera a farcirlo nuovamente.

Tratto dal il corrieredelveneto.corriere.it del 09 Settembre 2010.

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