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lunedì 6 settembre 2010

Fiera Nautica di CANNES: fra attese e speranze per una annata ( Lavorativa) migliore....



La nautica italiana riparte da Cannes

Il settore, provato duramente dalla crisi, cerca il riscatto al primo evento internazionale della nuova stagione: il Festival de la Plaisance. Le previsioni dei tre vicepresidenti di Ucina-Confindustria Nautica sul Salone che aprirà i battenti mercoledì 8.


E a metà della Croisette le stelle si fermano a farsi ammi­rare... Le dive del cinema ce­dono il passo alle star del ma­re. Là dove glamour e lusso si danno appuntamento dall’8 al 13 settembre - la costa più amata dalla mondanità inter­nazionale- è tempo degli ulti­mi, frenetici ritocchi per la prima vetrina internazionale dell’anno, un indicatore im­portante per capire se nel 2011 la nautica navigherà in acque più tranquille. È qui a Cannes- come dicono gli ad­detti ai lavori - che il buon­giorno si vede dal mattino.

La nautica italiana, quindi, fa rotta verso la Costa Azzur­ra per curare le profonde feri­te aperte brutalmente dalla crisi globale. E approda in quel lembo di Mediterraneo che, più semplicemente, è l’esclusivo «territorio di cac­cia » dei francesi, paradiso del turismo da diporto. Altra cultura del mare, altre regole, altre leggi da quelle parti. Basti pensare che da noi, dall’unità d’Italia a oggi, sono state prodotte circa 200mila leggi, un numero spropositato rispetto a quelle vigenti in Francia (7mila), Germania (5mila), Gran Bre­tagna ( 3mila).

Una vera e pro­pria ipertrofia normativa, la nostra, che appesantisce la Pubblica amministrazione e avvilisce i cittadini. Non esi­ste in Italia un organo in gra­do di valutare se un regio de­creto dell’ 800 abbia conserva­to la sua efficacia nei secoli... Questo lungo inciso per di­re che di leggi inutili e ambi­gue, se non punitive, si muo­re. Sono queste leggi che sof­focano il settore nautico (e non solo) più della stessa cri­si. Sarebbe bello se il legislato­re ammettesse: non so fare buone leggi, però vado a stu­diare quelle che funzionano negli altri Paesi. Sia mai che... Torniamo a Cannes.

Gra­zie alla notorietà del luogo che ha superato tutte le fron­tiere, il Festival de la Plaisan­ce offre il meglio della nauti­ca a una clientela ricercata. E tra attese, speranze, riflessio­ni su due anni da dimentica­re - e un po’ di autocritica ­ecco che cosa ci hanno detto i tre vicepresidenti di Ucina: Francesca Radice, Giovanna Vitelli e Lamberto Tacoli.

Tratto da il Giornale di Bordo sul Gionale on line del 04 Settembre 2010.

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