Le preoccupazioni economiche in testa alle cause del fenomeno
Stress da recessione: si dormono
due ore in meno per notte
Secondo un'indagine inglese la media si è abbassata
fino a 6 ore e 21 minuti
MILANO - Otto ore filate di sonno? Ormai sono un sogno per la maggior parte di noi, almeno a giudicare dallo studio commissionato dalla catena di hotel Travelodge e da cui è emerso che, in questi tempi di recessione e con lo stress che raggiunge livelli sempre più allarmanti, dormiamo in media quasi due ore in meno, per un totale di 6 ore e 21 minuti a notte. Una sensibile riduzione di sonno che per il 56% dei 6mila intervistati equivale a sentirsi come dopo una sbornia – ovvero, malissimo – e che spingerebbe così 7 persone su 10 a comportarsi in maniera «orribile». Ma c’è anche chi fa peggio, passando magari l’intera nottata senza chiudere occhio e questa carenza di riposo avrebbe effetti devastanti anche sulla vita lavorativa, visto che per il 54% è impossibile concentrarsi sul lavoro all’indomani di una notte insonne, mentre un terzo ha detto di trovare molto difficile anche il solo guidare da casa all’ufficio. Conseguenza: il 45% del campione testato sostiene che ci vogliono almeno due giorni per recuperare e il 28% ammette di dover prendere una giornata di malattia, che diventano 8 milioni in un anno (nel 2008 erano poco più di 3 milioni). E tutto ciò si traduce con una perdita stimata in 1 miliardo di sterline l’anno per le aziende di Sua Maestà.
GIORNI DI MALATTIA RADDOPPIATI - «Questa ricerca evidenzia come la mancanza di sonno stia diventando un problema cronico in Inghilterra – ha commentato sul Daily Telegraph Stevie Williams, responsabile dell’Edinburgh Sleep Centre - ed è davvero preoccupante constatare come il debito di riposo e il numero di giorni di malattia siano quasi raddoppiati in due anni.
Sebbene stiamo ormai uscendo dalla recessione, è chiaro che gli inglesi sono ancora spaventati da questioni come denaro e lavoro, che sono fra le cause principali dei disturbi legati al sonno, ma si tratta di un circolo vizioso, perché non dormire è nocivo per la salute ed influenza la produttività e il benessere generale. Ecco perché è assolutamente essenziale cercare di recuperare, laddove possibile, la quota di sonno giornaliera, per arrivare così a quelle 8 ore che devono diventare la regola».
Non a caso, un quarto dei partecipanti al sondaggio fa un pisolino durante il lavoro, con il 16% che sonnecchia alla scrivania e il 10% che lo fa nei bagni. Ma è la sveglia il vero tormento quotidiano, tanto che una persona ci mette in media ben 13 minuti prima di saltar fuori dal letto quando questa si mette a suonare e se il 65% è disposto a saltare la doccia mattutina pur di poter restare ancora a letto, uno su 10 rinuncia a lavarsi i denti per poter indulgere qualche attimo extra fra le coperte. E proprio per aiutare l’insonne popolo britannico a dormire meglio e di più, Travelodge ha lanciato il suo «programma sonno» da 10 milioni di sterline, che prevede maggiori comfort per i clienti e l’introduzione di 81mila nuovi cuscini, capaci di attutire i rumori.
LE DIECI CAUSE DI MANCANZA DI SONNO - Tornando allo studio iniziale, queste sarebbero le dieci principali cause della mancanza di sonno:
1) preoccupazioni economiche;
2) stress da lavoro;
3) rumore esterno;
4) guardare la televisione troppo tardi la sera;
5) problemi familiari;
6) difficoltà sentimentali;
7) agitazione del partner a letto;
8) il russare del partner;
9) preoccupazioni riguardanti la propria persona;
10) un litigio con il partner.
Tratto dal Corriere della sera on line
Simona Marchetti
27 maggio 2010
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